barry adamson

Musicista dal talento unico, Barry Adamson è riuscito a completare i suoi obiettivi, sviluppando il suo primo amore per i film e le colonne sonore sfociando in una vitale carriera nella musica rock.

Adamson, bassista di primo piano, si è prima messo in luce nella band di Howard Devoto, i Magazine, formati dal cantante dopo che aveva lasciato i The Buzzocks, nel 1977.

Con John McGeoch, Bob Dickinson e Martin Jackson, i Magazine furono una delle primissime band ad emergere dalla scena Punk. Infatti, con il loro mix di classic-punk e strumentazione all’avanguardia, i Magazine aiutarono a definire al meglio la nuova, emergente, scena post-punk, aggiungendo una sofisticata parte teatrale alle loro performances dal vivo.

Con uno sciabordio di tastiere, Howard Devoto continuerà ad affilare il coltello dei suoi testi politicamente schierati con cui fu presto associato.

Sotto l’influenza di Adamson, tuttavia, il punk più puro fu soppiantato da una miracolosa mistura di paesaggi sonici ed intricate melodie che creavano molto più di un’immagine visiva che la band stessa emanava.

Nonostante questa formazione riuscì a sopravvivere solo sino al 1981, visto che molti membri si tirarono fuori dal gruppo per dedicarsi ai loro progetti solisti, Barry espanse rapidamente i propri orizzonti come parte dei Visage, a cui aggiunge il suo marchio di fabbrica e prendendo parte anche a lavori di Pete Shelley, Midge Ure e Wolfgang Press.

Queste associazioni e molte altre, portarono Adamson oltre lo strumento del basso, per emergere come produttore, remixer, collaboratore e ospite in diversi lavori, un trend che porta ancora oggi avanti.

Barry Adamson era entrato nel giro di Nick Cave già in passato, quando nel 1982, rimpiazzando Tracy Pew per poi entrare nei Bad Seeds, ritornando ancora una volta al basso, strumento al quale si dedicò fino al 1987, anno in cui lasciò la band, continuando però in saltuarie collaborazioni con lo stesso Nick.

Dopo aver lasciato i Bad Seeds, Barry trovò il tempo di soddisfare uno dei suoi primi interessi. Con molte icone classiche insidiatesi nella sua mente, come Ennio Morricone e John Barry, Adamson puntò i suoi obiettivi nel creare musica che fosse influenzata dalle tante colonne sonore che amava.

Il suo primo EP solista uscì nel 1988: The Man With The Golden Arm e fu seguito dal disco Moss Side Story, l’anno seguente. Si trattava di un panorama sonoro che mischiava il meglio del post-punk con un’atmosfera a tinte noir a cui erano aggiunti momenti elettronici.

La colonna sonora per un film mai pubblicato lo proietterà verso una nuova carriera che lo vedrà creare e contribuire ad un notevole numero di colonne sonore: DelusionGas Food LodgingLast Of England e Lost Highway.

Quando non lavorava nei confini del cinema, Adamson trovava il tempo di incidere numerosi album solisti, cosa che si protasse per il resto del decennio e quello successivo.

The Taming Of The ShrewdSoul MurderThe Negro Inside MeOedipus Schmoedipus e As Above So Below possono non aver decretato un successo commerciale per lui, ma questa è solo una piccola conseguenza, infatti Adamson ha creato una nicchia per se stesso, creando un impressionante numero di lavori, tutti molto ben accolti dalla critica che lo ha posizionato all’interno di un genere di cui è praticamente il creatore.

Alla fine degli anni 90, Adamson collaborò anche con i finlandesi Pan Sonic e con i The Hafler Trio per comporre musica per un coro islandese, su richiesta della casa discografica Kitchen Motors interessata a rivitalizzare la scena d’avanguardia islandese.

Nel 2002 Barry ha realizzato un altro lavoro solista, The King Of Nothing Hill; l’album è un prosieguo di quel che è stato fatto in passato, combinando un narrato toccante a un suono cinematografico molto etereo.

Altri due dischi sono arrivati negli anni più recenti: Stranger On The Sofa, nel 2006 e Back To The Cat nel 2008. Dopo un periodo di pausa, il 2012 vede un suo ritorno sulle scene con il progetto Therapist, un film di cui è regista e autore, ovviamente, della colonna sonora.

Subito dopo l’uscita dell’album I Will Set You Free, nel 2013, Barry incrocia, in maniera del tutto inaspettata, nuovamente la sua strada con quella dei Bad Seeds. Si riunisce infatti alla band durante le registrazioni di Push The Sky Away, seguendola poi in tour, alle prese con diversi strumenti.

I principali lavori di Barry Adamson, da solista, sono:

  • Morphosa Harmonia (con Toby Dammit) (2004)
  • Tribute To Walter Stöhre
  • Soul Sheriff (2007)
  • On The Mat And Off (2012)

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